IMPERFETTA PERFEZIONE

DATA 11 Novembre 2023 - DORIS BELLOMUSTO, ROBERTA CRICELLI

Imperfetta perfezione

Prima lezione d'amore 

 

Credo fosse il 1995 l’anno in cui mi innamorai e per la prima volta cominciai a capire quanto l'amore sappia essere scomodo. 

Era un amore adolescente e bizzarro, pieno, sincero, eppure pensato, come l'amore non chiede di essere. 

Ero io che me ne prendevo cura con i pensieri e non mi accorgevo di soffocarlo.

Lui sapeva fargli prendere aria, restituiva emozioni attraverso gesti piccoli che non capivo.

Veniva a prendermi a scuola con la cinquecento, mi faceva ascoltare Acqualung (ripetutamente) e mi regalava cose tenere, piccole e io non sapevo vedere quanto fossero preziose e invidiavo alle amiche altri regali (ero piccola e meschina o, forse, solo insicura e bisognosa di conferme). 

Mi ha nutrito questo amore così lontano nel tempo e non sarei la donna che sono se non avessi imparato a ridere, ad accettare i silenzi, a uscire da sola per vedere i film di Trouffaut, a rinunciare alla simbiosi, che, invece, avrei voluto a tutti i costi.

Ho amato, preso e dato. 

Poi ho tradito. Ho rubato baci, emozioni da niente, birre e sigarette, racconti.

Mi sono innamorata ancora, ho rinunciato a pensare, avevo appreso la lezione.

E adesso? Cosa so dell'amore? 

So che è un mito irrinunciabile, so che mio figlio vede me e Pietro allacciati negli abbracci, ma ci sente anche discutere di sentimenti, emozioni e che non sempre gli regaliamo l'idillio.

Il fatto è che io non mi arrendo al mutuo, alle bollette, alla spesa, ci deve essere altro, altrimenti la famiglia sarebbe un guscio vuoto. 

È così, più cresco più pretendo dall'amore quella freschezza che c'è solo in assenza di pensieri.

Ho imparato che l'amore non si pensa, si ascolta. 

Lo scrivo qui e mi piace che la prima lezione d'amore non sia passata invano.

 

 

1995

Quando Doris sentiva scricchiolare tra le costole le prime avvisaglie dell'amore, io mi affacciavo alla vita nel senso fisico e cardiaco.

Un'aderenza di cortocircuiti non poi così casuale, dato che, a pensarci bene, un sentimento nuovo disegna attorno a ciascuno un mondo sconosciuto.

Così appare la vita a un fagotto d'ossa che l'annusa mettendo gli occhi fuori da un ventre che è porta.

In fondo, è neonato un essere umano che si avvicina a un altro per sperimentare la geometria dei corpi e degli spazi confinanti,che i romanzi dicono somigli a un baco danzante.

Chi si innamora prende le misure di una circonferenza preesistente che può però iniziare a pensarsi come il bacio tra due lune su cui mettere il piede  per correre o passeggiare a lunghe falcate doppie, con le sbavature e gli incanti inclusi nel prezzo.  

Lo stupore e l'increspatura di un incontro tra due giovani cuori, potrebbe specchiarsi nella culla lattea di una creatura che ne genera un'altra.

A metà tra il dolce sfumare del primo profumo inebriante e il calore carnale o accudente che salda i legami, esiste forse una zona franca.

È lì, nel continuo esercizio di modellare e levigare, che si gioca la partita.

Rinascere sulla scia di un moto acerbo.

Nascere per scoprirsi un seme nel campo aperto.

Elogio di una perfezione imperfetta come il primo vagito, il primo biglietto d'amore.

Smussati giorno per giorno dagli spasmi esistenziali.

 

Doris Bellomusto, Roberta Cricelli Associazione Culturale “Calabria Contatto” https://www.calabriacontatto.it/

Associazione Culturale Darvin.eu
Via De Gasperi, 7 - 88100 Catanzaro
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