Nick Ut e la sua Napalm girl

DATA 19 Ottobre 2021 - Antonio LUDOVICO

Nick Ut e la sua Napalm girl

Esistono foto che non solo fanno il giro del mondo in poco tempo, ma che hanno l’impressionante capacità di raccontare, come e meglio di mille romanzi, la realtà che ci circonda. Quella che  ha scattato Nick Ut l’8 giugno del 1972, famosa come “Napalm Girl”, è l’emblema crudele, vivo, lacerante di una guerra non solo ingiusta, ma dalle conseguenze disastrose. S’intravede infatti una bimba di nove anni - Kim Phuc è il suo nome, oggi ambasciatrice dell’Unesco- che fugge, spaventata come non mai, dall’assalto nemico, con intorno altri coetanei terrorizzati. La cosa sconvolgente è che il grande fotografo è riuscito a riprendere - con precisione chirurgica- proprio quei drammatici momenti, senza dover ricorrere a filtri o trucchi del mestiere. Esattamente come l’Urlo di Munch, si può intravedere, direi toccare con mano, il terrore nello sguardo perso della povera vietnamita che cerca di fuggire dalla morte. Premio Pulitzer meritatissimo per avere - così pare - avuto Nick Ut il merito, grazie alla sua foto, di fermare quel conflitto ingiusto. Aveva ventun’anni il fotografo vietnamita (nato a Long An) quando scattò quella foto per l’Associated Press e la cosa buffa è che, in un primo momento, la stessa fu scartata per “eccesso di novità “. Da notare che sull’estrema desta si può scorgere il collega di Ut, David Burnett, che lavorava per “Time”, cambiare la pellicola della sua macchina fotografica, non riuscendo pertanto a cogliere quel momento che culminava con la Storia con la esse maiuscola. Tutti sanno, infatti, che l’arte della fotografia- soprattutto quella che ritrae i conflitti- sta nel farsi trovare pronti quando scatta l’emozione, quando ci si trova davanti un grido di dolore, a una smorfia, a una posa innaturale. Chi perde l’attimo è fuori dal tempo, così come il corridore che inciampa o l’automobilista che sbatte dopo una curva. Velocità e intuito sono due prerogative che vanno di pari passo, che non camminano disgiunte, che tutti i grandi fotografi devono possedere. Per immortalare momenti che neanche la migliore telecamera potrebbe cogliere, per fermare il tempo in un battito d’ali, per saper ritrarre stille di verità. Nick Ut, questo straordinario e geniale fotografo vietnamita (che oggi vive a Los Angeles e continua a scattare foto), ebbe la fortuna di trovarsi nel posto giusto al momento giusto e, aggiungerei con un pizzico di sarcasmo, non con la macchina inceppata : Il mix perfetto per la costruzione di un capolavoro.

Antonio Ludovico 

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