Una scommessa

DATA 28 Marzo 2022 - Doris Bellomusto, Roberta Cricelli

Una canzone di Ivano Fossati mi taglia la strada e io ripenso ai segni sacri e profani di cui è densa la Calabria. 

 Vergine multicolore, matrigna distratta e madre paziente. Grata al miracolo di essere sua figlia, mi impiglio nei versi di Felice Foresta, difensore per professione e per vocazione, camminatore e autore per missione. Raccontatore di schegge agrodolci di un microcosmo che, tra cielo e terra, mari e monti, si specchia nello sguardo di chi ha potuto ammettere “La mia Madonna, adesso, è nera”, impreziosendo l’edizione 2020 del “Concorso Letterario Calabria in versi”.  Le porgo a Doris perché possa farne riflesso del suo sentire randagio e ancorato alle mie stesse radici.    

“Ha una ruga d’ambra e corallo, la mia Madonna nera

Ha bagnato il volto fra le bugie e le more

E fra la vite ha taciuto il suo abbandono.

Leviga un giogo di canne e di scogli

Noi la inseguiamo, anime torte in una valle di sale

Ferule a maggio nel silenzio del tempio.

Il mare di vetro, a Cotrone, è un coccio di storia

L’ogliastro attorciglia l’autunno e i miei anni

Il respiro è un’accisa fra la cartapesta ed il faro.

Ho stretto le mani alla mia Madonna nera

Si è fatta scommessa nei frantumi e nei ghetti

Le urla schiacciate di una sirena lontana.

Ho chiesto un segno alla mia Madonna nera

Un raccolto soltanto nella loggia assolata dei sogni inquieti

Una lucerna orfana sul sentire stanco di un contadino re.

Ero un traghetto in disarmo per l’isola dei pensieri persi

Una cruna di voci, adesso, è sera di perla e cannella.

Non ci sono più scudi sul tetto del mio poco.

La mia Madonna, adesso, è nera”.

Roberta mi fa un dono prezioso e mi affida il compito difficile del tradurre in parole le emozioni che accende in me la poesia di Felice Foresta, così intima e corale nei toni e nei contenuti. Io non so pregare e resto muta davanti al tempo sacro della storia, che si sedimenta fra cemento e mare, fra madonne nelle chiese e uomini di malaffare nei palazzi del potere. Non ho stretto le mani a nessuna Madonna e invidio Felice, il poeta e l'uomo che tanto ha da offrire alla nostra terra, la stessa dove io non vivo più. Eppure anch'io, da qui, scommetto "nei frantumi e nei ghetti" e per questo da qui raccolgo i miei cocci e insieme a tutti voi celebro la mia terra magàra.

Doris Bellomusto, Roberta Cricelli Associazione Culturale “Calabria Contatto” https://www.calabriacontatto.it/

Associazione Culturale Darvin.eu
Via De Gasperi, 7 - 88100 Catanzaro
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