"BENEDETTI DA CUMBERBATCH"

DATA 17 Dicembre 2021 - Martina Cacia

IL POTERE DEL CANE

Distribuito a livello globale da Netflix a partire dal primo dicembre 2021, "Il potere del cane" è l'ultimo film western che risulta essere l'adattamento cinematografico del romanzo di Thomas Savage, pubblicato nel 1967. Scritto e diretto da Jane Campion, il film è stato presentato in anteprima alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, occasione in cui la stessa regista è stata premiata con il Leone d'argento. Alla luce di questa promettente premessa, che cosa si nasconde dietro l'enigmatico titolo e l'irrisolto finale del film? Cominciamo col dire che la storia si dispiega attraverso quattro personaggi principali: i due fratelli Burbank, Phil (Benedict Cumberbatch) e George (Jesse Plemons), la vedova Rose (Kirsten Dunst) e suo figlio Peter (Kodi Smit-McPhee). La storia procede a rilento, un ritmo prolisso la caratterizza in quanto nessuna vicenda particolare anima il racconto ma, a compensare questa mancanza, c'è la sottigliezza delle tematiche che i personaggi, tramite la loro magistrale interpretazione, trasmettono allo spettatore, tenendolo col fiato sospeso fino alla fine. Phil, il più acuto e intelligente tra i due fratelli, all'inizio del film, è in una condizione mentale ancora troppo adolescenziale per accettare il cambiamento che, di lì a poco, irromperà nella sua vita: accettare la presenza di un nuovo membro della famiglia, la vedova Rose, unita in matrimonio al fratello George, e suo figlio. Da quel momento, Phil inizierà a sentirsi minacciato senza nessun motivo apparente, se non per la fase di crescita con cui deve per forza confrontarsi. Una serie di atteggiamenti cinici e di derisione, governati da gelosia e pulsioni sessuali in crescita, cominciano ad albergare nella mente del protagonista che porteranno Rose al limite della sopportazione. Subentra così la presenza di Peter, ragazzo apparentemente sensibile e indifeso, ma deciso a salvare sé e la madre, manipolando il "mostro" che li minaccia, portandolo alla morte con arguzia. Nella seconda parte , è evidente l'omosessualità mai espressa di Phil e il suo trauma per la morte di Bronco Henry, prima passione e perno della sua vita per via dell 'esempio impartitogli; situazione che cercherà di replicare con il figlio di Rose, diventando suo mentore. In una particolare scena del film osserviamo, insieme a Phil e Peter, che le colline rocciose intorno alla casa, rimandano alla forma di un cane in corsa, considerato l'effettivo rimando al titolo. Il cane incarna l'inconscio, che si rivela essere il pilastro su cui ruota il lungometraggio insieme  con i personaggi, quel luogo sommerso che governa la parte più aggressiva dell'essere umano, fino a renderlo schiavo di se stesso.

Voto: 6

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