GHOSTBUSTER LEGACY: FANTASMI DAL PASSATO

DATA 30 Novembre 2021 - Nicolò Vito Gallello

GHOSTBUSTER LEGACY: FANTASMI DAL PASSATO
Finalmente dopo quasi quaranta anni di attesa dall’ultimo film sui quattro paladini dell’occulto, lo scorso 18 novembre è arrivato nelle sale Italiane Ghostbuster Legacy. L’operazione nostalgia lanciata dalla Columbia Pictures, ha dato vita a quello che  tutt,i all’unanimità, definiscono il terzo e originale seguito della coppia di film, usciti rispettivamente nel 1984 e nel 1989, che hanno visto protagonisti Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson e il compianto Harold Ramis, scomparso nel 2014. Questo terzo capitolo della saga, ambientato nel 2021, vede come protagonisti dei giovanissimi: Finn Wolfhard e McKenna Grace, affiancati da Paul Rudd, Carrey Coon e parte del cast dei precedenti lavori. Si è parlato di operazione nostalgia non a caso; la Columbia, infatti, ha puntato fortemente su questo capitolo sin dalla scelta del regista, Jason Reitman (Juno ndr.), figlio di Ivan Reitman, regista dei primi due capitoli della saga e qui nelle vesti di co-produttore del film. La sceneggiatura scritta a suo tempo a quattro mani da Dan Aykroyd e dallo stesso Harold Ramis, vede un perfetto prosieguo di storia che, ancora una volta, porta questa giovane generazione di acchiappa fantasmi a salvare il mondo, esattamente dopo 34 anni dai fatti di New York. La trama semplice e lineare non disturba mai lo spettatore, non lo lascia perplesso e, dal principio, lo immerge, così  come era stato per i precedenti, in un mondo dove il paranormale è presente e tutti, tramite Youtube, ne sono a conoscenza. Questo capitolo, ambientato non più a New York, ma in una sperduta cittadina di nome Summerville, si apre con un uomo in fuga dalle sperdute miniere di Shandor (per gli appassionati il riferimento a Ivo Shandor e New York è già palese), che cerca rifugio in una cadente fattoria; inseguito da una malefica presenza, nel tentativo di sfuggirle, trova la morte. La figlia Callie (C. Coon), avendo appreso la morte del padre, decide di raccogliere le sue cose e trasferirsi in quella che era la casa/lascito del padre insieme con i figli, il quindicenne Trevor (Finn Wolfhard) e la dodicenne Phoebe (Mcknenna Grace). Qui scopre che l’uomo scomparso nelle scene iniziali è Egon Spengler che, lasciati i vecchi amici Ghostbusters e la famiglia, stava cercando di scongiurare il ritorno di Gozer il Gozeriano e, quindi, una nuova apocalisse sulla Terra. Da questa epifania, i giovani nipoti affiancati da un professore di liceo, appassionato di paranormale (Paul Rudd) e da Poscast, giovane amico di Phoebe e comedy relief del film, venuti a conoscenza dell’identità del defunto nonno, cercano di raccoglierne e portarne avanti l’eredità (legacy ndr.), fino a scongiurarne il pericolo, forse, una volta per tutte. La trama è tutta qui, i riferimenti ai primi due capitoli sono molteplici: dall’utilizzo della vera “Ecto 1”, la Cadillac originale, alle statue dei due sgherri di Gozer, sino all’uomo Marshmallow, qui in formato ridotto. Un film molto curato dal punto di vista degli effetti speciali, interessante la scelta di inserire nuovi strumenti per catturare le manifestazioni ectoplasmatiche, molto intelligente la trovata di voler spingere su giovani attori, quasi a ricreare un momento Stranger Things, per cercare di far conoscere un brand, fermo da tanto tempo, alle nuove generazioni e chissà magari rilanciarlo. Si tratta della lettera d’addio che Harold Ramis, a cui per altro è dedicato il film, ha scritto al suo amato Egon Spengler e un po' a tutti gli amanti della saga. Questo Ghostbusters Legacy è un film che strizza l’occhio ai nostalgici, specialmente nelle scene finali, ma è assolutamente fruibile da un neofita del genere, una commedia dalle sfumature grottesche e horror che si lascia guardare; Reitman guida lo spettatore all’interno di un film coinvolgente che, forse è una delle poche pecche del film, parte un po' tardi a livello di azione – ben 45 minuti per presentare i personaggi e le loro caratterizzazioni- per poi finire magari troppo velocemente. Sembra esserci un finale quasi tronco, fin troppo immediato, ma entusiasmante e divertente. Pellicola consigliatissima per chi vuole passare un paio di orette in allegria sul viale dei ricordi. voto 6,5. 
 

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